Questa tesi di laurea magistrale analizza la genesi della mafia siciliana e il contesto storico che ha condotto al celebre processo postumo riguardante l’omicidio di Emanuele Notarbartolo, avvenuto nel 1899, sei anni dopo la sua morte, il 1° febbraio 1893. Il lavoro esplora l’evoluzione e lo sviluppo della mafia, focalizzandosi sulle sue origini, sul funzionamento interno e sul ruolo cruciale che ha svolto nella politica siciliana e italiana tra il XIX e il XX secolo. Uno degli obiettivi principali di questa tesi è quello di delineare la figura di Emanuele Notarbartolo, considerato la prima vittima illustre della mafia. Viene analizzata la sua carriera, il suo contributo come sindaco di Palermo e come direttore del Banco di Sicilia, nonché i suoi rapporti con influenti figure politiche, tra cui Raffaele Palizzolo, ritenuto il mandante del suo omicidio. Particolare attenzione è dedicata agli eventi legati al Banco di Sicilia, che ebbero un ruolo centrale nell’intrigo che portò alla morte di Notarbartolo. La tesi si conclude con un’analisi dettagliata del processo, articolato in tre fasi, svoltesi a Milano, Bologna e Firenze, e riflette sulle ripercussioni che ebbe sulla società e sulla politica italiane dell’epoca. Infine, viene discusso come il concetto di "mafia" sia cambiato nella percezione pubblica e politica italiana dopo questo storico processo.