Sažetak | Umberto Saba è unanimemente considerato una personalità di primaria importanza nella letteratura italiana del Novecento. Esercitò una profonda influenza sulle opere giovanili di Ungaretti e Montale, ma ebbe pure critici poco disposti a riconoscere le capacità letterarie. La sua poesia autobiografica - nel senso di confessione - è di un tono fra il cantato e il parlato. I classici, per lui, nato in una terra situata al crocevia di più culture e non ancora unita all'Italia, costituivano l'unico riferimento sicuro in fatto di lingua, ma Saba arricchisce questa lingua di una sua propria modalità espressiva. La sua modernità si esplica combinando la tradizione italiana con il romanticismo germanico e slavo, la poesia dialettale veneta e la psicanalisi. Per tutte queste ragioni, una volta assestatasi la valutazione critica sulla sua opera, la sua produzione letteraria è oggi ormai stabilmente considerata tra le migliori della letteratura italiana contemporanea. Per comprendere al meglio Saba è importante conoscere le circostanze specifiche in cui si trovava Trieste ai suoi tempi, nonché i rapporti della città con le culture straniere. In particolare, Trieste come si è sopra accennato non faceva ancora parte dellItalia, bensì dellImpero austro-ungarico; Saba, tuttavia, guardò sempre allItalia come alla propria patria. In questo lavoro finale vengono trattate soprattutto la poetica di Saba, quale emerge sia dalle sue opere in prosa che dai suoi versi, e la sua capacità di raggiungere lessenza della vita, dellesistenza e delle cose che ci circondano, attraverso una visione della vita semplice ed attenta al reale. Si tratta di una peculiare manifestazione della scissione dellio, che affonda le sue radici nellinfanzia del poeta. Tenendo conto dell'ambito storico-culturale, in questo lavoro si analizzano alcune opere che raccolgono le poesie e le prose di Saba. Saba attribuisce alla poesia una precisa funzione, insieme psicologica e sociale, cioè quella di aiutare luomo a ritrovare la propria identità e la propria integrità. La poetica di Saba si presenta come lesatta antitesi di quella di DAnnunzio, che nello stesso torno di tempo era molto conosciuto ed apprezzato: basti pensare che Saba cita proprio DAnnunzio come modello negativo di poesia in un breve saggio dal titolo Quello che resta a fare a noi poeti. DAnnunzio riaffermò infatti la figura del poeta come dispensatore di verità ed essere superiore alluomo comune; Saba, invece, concepisce per il poeta una funzione nuova, quella del poeta onesto: il poeta ha il dovere di essere onesto e può esserlo realmente, nei suoi rapporti con il lettore, solo cominciando da sé stesso e cercando nel fondo del proprio io le verità più nascoste e intime. Conosciuto ed apprezzato per le proprie poesie, Saba è in realtà anche un originale autore di prosa. Tra le prose sabiane vengono pertanto qui analizzati alcuni passi dai Ricordi e racconti, da Scorciatoie e raccontini e da Storia e cronistoria del Canzoniere. A queste tre opere, messe assieme dallo stesso autore e composte in diversi periodi della sua attività artistica, si aggiunge il romanzo incompiuto Ernesto, pubblicato postumo. A conclusione della tesi, viene trattato il tema della presenza delle opere di Saba nelle letterature dellex-Jugoslavia, dove fino al 1934 lautore rimase praticamente sconosciuto. Linteresse del mondo letterario dellex-Jugoslavia per Saba incomincia infatti soltanto dopo la pubblicazione della raccolta Parole, dopodiché due sue poesie vengono inserite nellantologia della Lirica italiana, pubblicata a Zagabria nel 1939. |