Il presente lavoro indaga motivi animali nel corpus scelto dei versi dei più importanti poeti d’amore rinascimentali croati (Š. Menčetić, Dž. Držić, H. Lucić, N. Nalješković, M. Držić, D. Ranjina, D. Zlatarić) e italiani (M. M. Boiardo, A. Poliziano, L. de’ Medici, J. Sannazzaro, P. Bembo). Dopo l’esposizione della metodologia fondata sul metodo interpretativo, analitico e qualitativo e del quadro teorico degli animal studies e della lirica d’amore, segue l’analisi dei più frequenti motivi animali nel corpus: farfalla, fenice, serpente, tortora. Attraverso questi zoomotivi si dimostrano i principi base del funzionamento degli zoomotivi nella lirica d’amore rinascimentale come anche i meccanismi dell’intertestualità che si sono stabiliti tra le due letterature. Si dimostra che la scelta degli zoomotivi non è arbitraria e che è conforme alla scelta del discorso amoroso o all’elemento della poesia a cui un motivo animale viene associato. L’analisi prosegue poi con l’esame delle poesie con il soggetto lirico femminile e si dimostra che, nonostante la scarsa presenza di tali poesie nel corpus, esse dimostrano delle differenze rispetto alle poesie «al maschile»: la donna è più attiva, mentre è assente il petrarchismo. Inoltre, si spiega l’importanza dell’uso retorico degli zoomotivi attraverso il topos della caccia che dimostra l’interazione tra la letteratura e le pratiche sociali nel periodo rinascimentale. Il lavoro si conclude con una breve sintesi dell’analisi e con un’appendice in cui vengono elencati gli zoomotivi del corpus analizzato.