This thesis examines how Samuel Beckett’s iconic play Endgame depicts his character’s struggle with existential questions, such as the overwhelming sense of despair and hopelessness. Within the context of Theatre of the Absurd, Endgame represents a profound reflection on the human condition. The study examines the interplay of time, language, and characters to reveal the existential absurdity. It also examines the character’s experiences of fear, particularly in the context of their uncertain and unpredictable existence. In addition, Beckett uses the setting to reinforce the theme of nothingness will be explored. The setting will be examined for its ability to create an atmosphere of isolation that contributes to the character’s sense of being trapped. A significant aspect of the thesis is devoted to the study of Beckett’s use of language, which reflects the absurdity and meaninglessness of life. His unique style of language reveals the character’s struggle for authenticity amidst the existential challenges they face. This thesis aims to illuminate Beckett’s invitation to the reader to reflect on the meaning of life. His study reveals a profound meditation on the human condition and the paradoxical nature of the human spirit. By embracing the ambiguity and complexity of Beckett’s masterpiece, this investigation offers a profound journey into the enigmatic beauty of the absurd as manifest in the dimensions of Endgame.

Questa tesi esamina il modo in cui l’iconica opera teatrale di Samuel Beckett Endgame descrive la lotta dei suoi personaggi con domande esistenziali, come il travolgente senso di disperazione. Nel contesto del Teatro dell’Assurdo, Endgame rappresenta una profonda riflessione sulla condizione umana. Lo studio esamina l’interazione tra tempo, linguaggio e personaggi per rivelare l’assurdità esistenziale. Esamina anche le esperienze di paura dei personaggi, in particolare nel contesto della loro esistenza incerta e imprevedibile. Inoltre, verrà esplorato il modo in cui Beckett utilizza l’ambientazione per rafforzare il tema del nichilismo. L’ambientazione viene esaminata per la sua capacità di creare un’atmosfera d’isolamento che contribuisce a dare al personaggio la sensazione di essere intrappolato. Un aspetto significativo della tesi viene dedicato allo studio dell’uso del linguaggio da parte di Beckett, che riflette l’assurdità e l’insensatezza della vita. Il suo stile di linguaggio unico rivela la lotta dei personaggi per l’autenticità in mezzo alle sfide esistenziali che devono affrontare. Lo scopo di questa tesi e quello d’illuminare l’appello di Beckett al lettore a riflettere sul significativo della vita. Lo studio rivela una profonda meditazione sulla condizione umana e sulla natura paradossale dello spirito umano. Abbracciando l’ambiguità e la complessità del capolavoro di Beckett, questa indagine offre un viaggio profondo nell’enigmatica bellezza dell’assurdo manifestato nelle dimensioni di Endgame.